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Mattarella ricorda Marcinelle: “Tutela dei lavoratori e lotta allo sfruttamento urgente necessità”

Mattarella ricorda Marcinelle: “Tutela dei lavoratori e lotta allo sfruttamento urgente necessità”

Sessantanove anni fa la tragedia nella miniera Marcinelle, in Belgio, in cui persero la vita 262 minatori, 136 italiani, in un drammatico incidente sul lavoro. Il presidente della Repubblica, con un messaggio, ricorda il sacrificio dei connazionali emigrati e ribadisce “l’urgente necessità” di tutelare i lavoratori e alzare l’attenzione sulla sicurezza sul lavoro.

"Dal 2001, la data dell'8 agosto è riconosciuta come la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo. La tutela dei lavoratori, la lotta contro ogni forma di sfruttamento restano un'urgente necessità, che risponde a princìpi di civiltà, a un dovere universale”, dice Mattarella. Oggi il “tributo si estende a tutti i lavoratori italiani deceduti in luoghi lontani dall'Italia, prevalentemente per stato di necessità, lavoratori che seppero contribuire con impegno, onestà e dedizione alla prosperità dei Paesi che li accolsero”, continua il capo dello Stato.

L'8 agosto 1956 furono 252 le vittime dell'incendio scoppiato al Bois du Cazier, uno dei pozzi principali della miniera di Marcinelle, in Belgio. Tra le vittime, 136 erano italiani emigrati alla ricerca di lavoro.

"Marcinelle, come ogni altro tragico evento che ha segnato la storia dell'emigrazione italiana - prosegue il capo dello Stato - evoca il dovere di promuovere la dignità del lavoro in tutte le sue manifestazioni, affinché quanto accaduto non debba ripetersi in futuro. La Repubblica è grata a tutti i connazionali che hanno recato i valori del lavoro italiano fuori dai confini nazionali, aiutando anche lo sviluppo del proprio Paese In questa giornata rinnovo ai familiari e ai cari di quanti perirono al Bois du Cazier - e in ogni altro luogo in terra straniera - sentimenti di vicinanza e partecipazione", conclude Mattarella.

Anche la premier Giorgia Meloni ricorda la tragedia. Lo fa con un lungo post lasciato sui social dal titolo “Disastro di Marcinelle, l’Italia non dimentica” accompagnato da una foto in bianco e nero di quel giorno di 69 anni fa in cui morirono molti lavoratori “lontani dalle loro case e dai loro affetti, nell'adempimento del loro dovere. L'Italia ha pagato il prezzo più alto di questa tragedia europea e noi oggi rendiamo omaggio ai nostri 136 connazionali che - come tanti altri - sono stati costretti ad abbandonare la terra dove erano nati e cresciuti per trovare altrove maggiori opportunità di lavoro – scrive la presidente del Consiglio – Dal ricordo di quel disastro è nata la 'Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo'. Ricorrenza fortemente voluta dall'indimenticato ministro Tremaglia per omaggiare tutti i lavoratori italiani caduti in ogni continente e il contributo che hanno assicurato, con dedizione e umiltà, allo sviluppo delle Nazioni che li hanno accolti". Meloni riprende proprio le parole di Tremaglia che l’8 agosto 2002 in occasione della sua prima visita ufficiale alla miniera come ministro per gli Italiani nel mondo:” 'Marcinelle rappresenta il simbolo della sofferenza, della fatica, del sangue versato sul lavoro dagli italiani nel mondo e dai loro fratelli europei e la superiorità di quell'umanesimo del lavoro allora ignorato che riconosce, a chi lavora, dignità e parità di diritti e di doverì. Parole che risuonano in tutta la loro attualità e che rinnovano il profondo debito di riconoscenza nei confronti dei nostri connazionali e della grande storia dell'emigrazione italiana", ricorda Meloni.

Tanti i messaggi bipartisan arrivati in occasione dell’anniversario. Onorarne la memoria è un dovere della nazione, così come lo è garantire condizioni di lavoro dignitose, sicure e rispettose della vita umana”, dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Per il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, "Marcinelle ci insegna che la persona deve restare sempre al centro, con la cultura della sicurezza sul lavoro come chiave di volta dell'intero sistema economico”.

Ricorda le vittime italiane anche Anna Ascani, vicepresidente Pd della Camera: “Avevano lasciato casa per fuggire la povertà. Troppe tragedie simili ancora oggi. Controlli, risorse, formazione: la sicurezza è un diritto non un costo. Di lavoro si vive non si deve morire”. D’accordo un altro dem, Toni Ricciardi, storico delle migrazioni e vicepresidente del Pd alla Camera: “Ricordiamo una ferita ancora aperta, un monito per il presente, un dovere per il futuro”.

“Marcinelle resta uno tra i simboli più dolorosi del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, una ferita ancora aperta che interpella l'Europa intera sul valore della memoria, della dignità e della sicurezza sul lavoro”, scrive in una nota la senatrice di Fratelli d'Italia Cinzia Pellegrino, membro della commissione Politiche per l'Unione europea, a margine della commemorazione ufficiale avvenuta stamattina sul luogo della tragedia.

repubblica

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